Sulcis tra Archeologia e Storia (Carbonia-Iglesias)

La zona del Sulcis (sudovest della Sardegna) è una terra antica; ritrovamenti archeologici stabiliscono che già 5 mila anni fa era un centro popolato e visitato da altri popoli, soprattutto dai Fenici e dai Cartaginesi che, dopo aver scoperto per primi i giacimenti minerari presenti nel sottosuolo, cominciarono a trarne profitto. Questi depositi costituiscono oggi una testimonianza significativa di archeologia industriale e sono infatti inseriti nella Tentative List dell’UNESCO. I numerosissimi siti archeologici e reperti Nuragici, Fenici, Romani e Bizantini rendono il Sulcis Iglesiente un vero paradiso per gli appassionati di storia. Ad esempio a Seruci (Gonnesa) è presente un’antichissima reggia Nuragica, chiamata appunto “Complesso nuragico di Seruci”.

Seruci nuraghe gonnesa Sardegna
Complesso nuragico di Seruci

A Villaperuccio, località Montessu, è situata la più importante necropoli di domus de janas – le cosiddette “case delle fate” o “delle streghe” – della Sardegna meridionale: si tratta di antiche tombe, scavate nella roccia, che risalgono a 5000 anni fa circa. Molti siti raccolgono testimonianze dell’insediamento punico nella regione, come la fortezza fenicia di Pani Loriga nei pressi di Santadi e, soprattutto, la città di Sant’Antioco, ex Sulci, che raccoglie anche numerosi reperti di epoche successive. .

domus de janas Villaperuccio
Domus de Janas
Villaggio Ipogeo Sant'Antioco

Poco fuori dal centro di Carbonia, troveremo il sito archeologico di Monte Sirai, dove venne costruito, su un antico insediamento nuragico, un centro fortificato punico utilizzato in seguito anche dai Romani. Monte Sirai è, infatti, un vero e proprio museo archeologico a cielo aperto, articolato in differenti percorsi di visita. Fra le altre località degne di nota l’area archeologica di Antas, infine, ospita numerosi templi e testimonianze fra cui il maestoso Tempio punico-romano costruito sui resti di un luogo di culto cartaginese che troverai nei tornanti della statale che collega Iglesias a Fluminimaggiore.

Sito archeologico Monte Sirai Carbonia Sardegna
Parco Archeologico di Monte Sirai (Carbonia)
Monte Sirai Carbonia sito archeologico grotte Sardegna
Grotte a Monte Sirai (Carbonia)
tempio di Antas Sardegna
Tempio di Antas

Da un passato così antico si arriva ad ammirare gioielli dell’archeologia industriale che si trovano da queste parti; Anzitutto, uno dei siti di maggiore rilievo in questo senso è la Grande Miniera di Serbariu. Si tratta appunto di una miniera di carbone inattiva, ma che funzionò in maniera perfetta e proficua tra il 1937 e il 1964: dopo la chiusura definitiva del 1971, il comune di Carbonia è intervenuto per l’acquisizione del patrimonio immobiliare e per scongiurare che i castelli minerari fossero smantellati. Il recupero è stato un esempio di successo nell’ambito dell’archeologia industriale italiana, visto che attualmente questo sito è la sede del Museo del Carbone. 

Grande miniera di serbariu Carbonia
Grande Miniera di Serbariu
Reperto storico alla Grande Miniera di Serbariu
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Treno utilizzato per il trasporto del carbone (Grande Miniera di Serbariu)
Museo Grande Miniera di Serbariu
Museo Carbone (Grande Miniera di Serbariu)

Altro luogo da visitare in tutto il suo splendore è il Pozzo Castoldi; in questo caso ci troviamo a Bacu Abis, frazione del comune di Carbonia. Nello specifico, il pozzo in questione deve il suo nome a un componente della famiglia Sanna-Castoldi. La costruzione vera e propria risale al 1929, mentre nei due anni che seguirono ci fu la possibilità di realizzare il castello, la cabina dell’argano e le gallerie. L’unico reperto di archeologia industriale che è stato possibile preservare e ristrutturare è la cosiddetta “casa dell’argano” , vale a dire una costruzione per proteggere dalle intemperie l’argano di estrazione, il quale funzionava grazie a un motore elettrico. Dal 1941, poi, tale pozzo è stato sfruttato come via di riflusso. Ovviamente la Storia si affaccia nella natura incontaminata anche in quest’angolo forse meno famoso della Sardegna, ma che merita di essere scoperta e ammirata.

Arianna Basciu – Contributing Writer

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Pozzo Castoldi
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